Si incontra nel 1913 col capitano Giulietti e quindi si unisce e forma un tutto organico colla Federazione Marinara, alla quale dedica gli ultimi anni della sua prodigiosa attività.
Abbiamo avuto occasione di esaminare un suo voluminoso pacco di corrispondenza. Vi si trovano lettere interessantissime a Lui dirette da illustri uomini di lettere, di arte, di scienza. Ve ne sono del Battelli, Schiapparelli, Righi, William Crookes, W. Kausar, C. Lombroso, Galletti, Kropotkine, Eliseo Reclùs, Papini, Malinverni, Macaggi, Petroni, Viani, Prati, Giuffrè. Sono lettere di lode e di ammirazione.
Si mantenne in costante fraterno rapporto con tutti i garibaldini viventi; specialmente con Elia, il salvatore di Garibaldi, con Cipriani, con Bezzi, Cadolini, Tassara.
Da questo incartamento rileviamo che nella sua permanenza a Mercedes (Uruguay) fondò una Loggia Massonica. Fu segretario di cinque Commissioni navali Argentine, adibite a studi, in Inghilterra, Francia. America.
La Federazione Reduci Garibaldini, che vedeva in Tanini lo studioso appassionato della grande Epopea e un fervente ammiratore di Garibaldi, e garibaldino Egli stesso in fondo all'anima, lo nominò socio onorario perpetuo.
Dalle memorie cui traiamo questi succinti dati, riportiamo integralmente alcuni periodi:
«Amai l'Italia sempre e teneramente l'Umanità.
Di natura mi sento anarchico. Sono irrequieto e ribelle.
Non serbo odio a nessuno. Vogliano i cieli perdonare a me, come io perdonai a tutti coloro che mi uccisero nell'anima, nel corpo e nella mente.
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