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      Alla mia buona Adelina non lascio nulla, poichè ella sa che io non ho mai posseduto nulla.
      Lascio tutta la mia libreria di 3900 volumi, al mio amico, anzi fratello Capitano Giuseppe Giulietti, con preghiera di accettarla in ricordo del vecchio poeta dei Mille, che tanto a Lui deve d'onore e d'ideali.
      Vissi e muoio poverissimo».
      Ci chiniamo riverenti; non versiamo sul suo corpo inerte la lacrima di un sol giorno, ma rendiamo onore e omaggio al Pensiero e all'Azione di Lui che vanno oltre la tomba.
     
      ATTILIO SCANAVINOGenova, 1 Luglio 1921.
     
      Il manifesto dellaFederazione Italiana dei Lavoratori del Mare
     
      Marinai, Lavoratori, Cittadini!
     
      Nella notte del 30 Giugno 1921, dopo quasi un anno di inenarrabili sofferenze, GIULIO TANINI è morto!
      Il grandissimo cuore che lottò strenuamente per tutti i diseredati, per tutti i miseri, che per la redenzione dei lavoratori tutti diede mente ed anima, non è più.
      La Sua vita, che fu una odissea non si riassume con poche parole. Stampo antico di cavaliere dell'Umanità non ebbe macchia, nè paura! La Sua figura morale giganteggia maestosa ed imponente al disopra delle passioni di parte, ed è come una bandiera purissima sbattuta dalle tempeste della vita, ma splendente sempre; sempre smagliante ed immacolata! Bandiera ritta fieramente contro tutte le menzogne convenzionali, contro tutte le ingiustizie, Simbolo e Gloria dell'Umanità dolorante in cammino verso un avvenire di maggiore giustizia e bontà. Essa non ammaina! Porta scritto a caratteri indelebili: FAMIGLIA, PATRIA, UMANITÀ!


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Giulio Tanini nella sua vita e nelle sue opere
di Giulio Tanini
Tipogr. Barisione Genova
1922 pagine 108

   





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