E queste che sono sue doti costanti debbono onestamente valere all'occhio del critico quale scusa alle sue mende.
Ad afforzare il paragone giovano i mirabili sonetti garibaldini, la Visione di Annita, quelli al Catalani e a Tito Strocchi - pei quali due sono pur da vedersi le nitide prose date in appendice al volume - e sopratutto quelli intitolati a Mazzini, a Genova, alla Liguria, a Camogli, che ci sembrano perfetti. Onde il Poeta che conserva così pura e rubusta gioventù di pensiero e di cuore in età già tarda e la spende degnamente come operaio del bene in opera di nobile lottatore per l'ascesa di questa travagliata umanità verso orizzonti sempre più vasti e luminosi, ci sembra potrebbe pur riescire degno specchio di civili proponimenti a tanta parte di giovane letteratura nostra che pone preziosità stilistiche e raffinatezze decadenti a meta ultima di ogni arte.
F. E. M.
IL LAVOROEXIGUA INGENTIS
Con questo titolo Giulio Tanini ha pubblicato un volume di notevoli liriche di varia ispirazione.
Il Tanini prima di essere poeta nell'arte, è stato poeta nella vita, ossia sognatore incurante del domani: ha ramingato attraverso i campi più disparati dal sapere umano con la mente fissa ai più elevati problemi della vita e dell'essere, ha viaggiato e soggiornato, incontestabile cercatore di verità e di felicità, un pò dappertutto.
Nelle sue poesie troviamo il segno di questa tumultuaria agitazione di spirito e di memorie: i temi più astrusi sono affrontati audacemente e spesso felicemente, come in «La Vita Eterna», «Parla il Sole», «Il Grido dell'Abisso», ecc., le foreste e le ampie solitudini americane, rievocate con nostalgia, i dolci nomi dell'amore e dell'amicizia, ricordati gli eroi dell'arte, dell'ideale glorificati.
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