L'autore, che è legato alla nostra città da vincoli di sangue e dal dolce ricordo di lieti soggiorni, ha trafuso in queste pagine - come in parecchi altri sonetti d'argomento paesano - tutto il suo amore per essa, raggiungendo pregevole forma artistica nel rendere omaggio ai suoi figli che più la hanno illustrata - con le operazioni del genio e con la nobiltà del pensiero e dell'esistenza - in questi ultimi tempi.
Due sonetti traggono l'ispirazione da una bella medaglia eseguita da Francesco Petroni e sono dedicati a questo nostro artista di tempra schietta.
Ma anche a prescindere da ogni considerazione municipale, gli scritti contenuti nel libro di Tanini si raccomandano da loro stessi - per il ragguardevole valore artistico - alla considerazione delle persone colte.
Il verso è sempre elegante, la costruzione robusta, il concetto elevato e chiaro. Ed il sapore classico non è qui quello sgradevole effluvio di muffa che purtroppo dallo spirito di molti artisti si trasfonde nelle loro opere, ma è fragranza di bellezza contemplata e compresa.
L'UOMO LIBERO
- 21 Settembre 1919
EXIGUA INGENTIS di Giulio Tanini
È un bel volume in sedicesimo, con splendida veste tipografica. Il titolo, secondo l'autore, significa: Insigne piccolezza. In questo non siamo d'accordo: avrebbe, allora, dovuto intitolarlo: Exiguitas Ingens, o, con significato quasi equivalente: Exigua ex ingentibus.
Comunque, il titolo vuole indicare senza dubbio, la gran modestia del poeta, per cui deprezza tanto il suo lavoro.
Laddove, in realtà, questo volume, che contiene una gran raccolta di poesie e pochissime prose, è, nel complesso, pregevolissimo.
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