Si direbbe che «la fronzuta testa» del cipresso amico finisca con l'identificarsi nell'intimo del cantore, colla sua propria, già annosa e pur così vigoreggiante di luce di pensiero: ed egli stesso si trasumani nello «spirito della selva» onde attorno al suo capo non a quello delle rimpiante fronde aleggino «le cantatrici dalle alette d'oro» così care all'attica Musa.
Il Poeta, sì, maledice alla «umana belva» che compiva lo scempio di ciò che seppe rispettare «la folgore tonante» ma ancora una volta la bellezza classica, succo vitale di quanto è intimamente umano, si disposa alla nobiltà dello spirito cui nulla di quanto è umano riesce straniero. E vince. E l'elegia si conchiude nell'inno.
Ecco: una bacca sopita a pie' del manomesso, crea nuova esistenza all'albero e con essa rinverdisce la fede che attende sicura nuova poesia «sgombra d'ogni martoro».
INDICE
Un pensiero - Prof. F. Petroni
Due parole al lettore - I comp. di lavoroSconforti - G. Tanini
Fulgido anniversario - I figliCostanza cieca! - G. Tanini
Un pensiero del suo più caro amico - G. Giulietti
In memoria del compagno e amico - L. Calda
H2O - G. Tanini
Onoriamo la purissima memoria di quest'Apostolo dell'Umanità - Prof. F. E. Morando
Michelangelo - G. Tanini
Voce di naviganti - Dott. G. Borsella
Effigie di Tanini - Xilografia di L. Viani
Dovere di riconoscenza - Ing. N. Albini
Alfa e Omega - G. Tanini
Camogli - G. Tanini
Giulio Tanini fu un puro nella più illimitata concezione della parola - Avv. M. Bianchi
Mazzini - G. Tanini
Gaucho - G. Tanini
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