Di ciò parla l'Autore, descrivendo le lotte per le principali rivendicazioni: Cassa Invalidi e Pensioni, Asili, Case di Riposo, Ufficio di Collocamento, le otto ore, la «Garibaldi».
Dalle pagine dell'opera traspare l'amore sconfinato di mio Padre per il trionfo del BENE sul MALE, dell'uguaglianza, della fratellanza e della pace universale raggiungibile solo col sistema sociale più umano: quello Socialista.
L'opera è dedicata alla Gente del Mare per ricordare loro la dura lotta sostenuta dai pionieri quando sui bordi si lavorava da sole a sole, cioè da 16 a 18 ore al giorno, quando non v'erano per dormitori che fetide cuccette, quando vigeva per la mensa la «gamella collettiva», quando i naviganti non avevano pensioni, quando la paga, al termine di lunghissimi viaggi, serviva a malapena per pagare il fitto di un tugurio sberciato, quando, in una parola, la vita di bordo era simile a quella che si conduceva sulle «galere» senza leggi protettive; vita senza speranza e senza avvenire; per ricordare quando il navigante veniva acquistato e rivenduto dai sensali di BANCHI quale uno schiavo strappato con la violenza, come in altri tempi, alla sua casa o alla sua terra.
Essa è dedicata, soprattutto ai «giovani» perchè imparino a conoscere di quali dolori è stata cosparsa la loro attuale migliore esistenza, conquistata attraverso inenarrabili lotte ed estenuanti sacrifici sostenuti dagli «anziani»; perchè non dimentichino che la Vita, con ogni Sua progressiva e civile competizione, può essere solamente degnamente vissuta se gli sforzi congiunti degli uni e degli altri, saranno, con fermezza, tesi a superare ed affrontare altrettante durissime lotte cruente e difficili, presenti e future.
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