GUIDO SCOLARI
Cap. I.
I TEMPI NUOVI
Lo studioso della storia deve essere un uomo veramente compiuto, e diciamo compiuto nel senso di tenerlo assolutamente dotato di un fiuto sociale e di un tatto squisito d'intuizione a prendere nell'insieme fatti lontani, fenomeni storici grandiosi anche se urtanti e antipatici da fare arretrare lo spirito del lettore indotto a rabbrividire alle scene di rivoluzioni, di guerre e di lotte, però bisogna anche pensare che da l'analisi di quei fatti emersero le cose meravigliose dell'evoluzione sociale.
La vita delle Nazioni è una sequenza di fatti storici. Il Mondo è diviso in due settori: Popoli che aspirano alla libertà e lottano a poco a poco per infrangere il giogo che li tiene chinati a terra, e Popoli semi civili ed evoluti che, avendo fatto lo sforzo di liberarsi dalla tirannia, tendono con tutte le loro forze a liberarsi dal morso del bisogno e del timore.
È naturale che questi Popoli più innanzi nella evoluzione, trovino nelle classi capitalistiche il massimo fattore nemico e appariscano al pensiero del filosofo altrettanti martiri, degnissimi di epopea e di venerazione.
L'umanità è andata sempre avanti, non ha mai retroceduto nel cammino dell'evoluzione, che è dire progresso e civiltà, lento ma ineluttabile e fatale. Si considerò, da scrittori antichi e moderni che i Popoli cedettero all'impulso fatale del cammino del Sole, sempre dall'Oriente verso Occidente. A questo fenomeno troppo particolare, noi crediamo fino ad un certo punto, perchè non possiamo non fermarci a considerare che la grande Storia, presa nei suoi fatti generali e particolari, se ebbe un impulso dall'Oriente, si soffermò invece assai volentieri nell'Egitto, in Grecia e soprattutto a Roma da dove gettò sprazzi di luce su tutto il Mondo.
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