Anche adesso respinge la qualifica di organizzatore di mestiere. Non ammette di essere pagato a mese. Non vuole esserlo. Intende avere quanto gli fa bisogno; lavora con tutte le sue forze e dice che lavora senza fatica, perchè quello che fa, lo fa con passione e secondo il suo desiderio.
Organizzò dunque il primo nucleo, la categoria dei fuochisti e dei carbonai con un sistema nuovo, basato sulla correttezza, sull'ordine e sulla disciplina, specialmente nel piano amministrativo. Vi era l'abitudine in certi ambienti Sindacali di farsi pagare poco e poi di infilare illecitamente le mani nella cassa. Appena si constatò che Giulietti procedeva alacremente e che i marittimi lo seguivano, certi sconfitti organizzatori ritornarono nel campo sindacale marinaro. Giulietti non li respinse, anzi, li aiutò, li incoraggiò, ammonendoli però di rigare diritto.
In breve scoppiarono incidenti tra lui e costoro perchè la volpe perde il pelo e non il vizio, e loro cominciarono a fare di nuovo quello che avevano fatto prima. Allora Giulietti con pieno consenso dei marittimi li mise uno per uno alla porta e sottopose alla volontà dei soci un nuovo tipo di statuto per impedire ulteriori malefatte.
Si gridò da più parti che Giulietti era un dittatore. Chiacchere di ambienti interessati! I marittimi, constatato che le loro faccende sindacali s'incamminavano bene, riconfermarono, mediante numerose e continue assemblee, la fiducia e la solidarietà al loro Segretario, che nel frattempo era riuscito a riunire in una unica Federazione tutti i marittimi con la formula: «Tutti uniti dal Comandante al Mozzo». Formula basata sul massimo rispetto tra gli elementi di ogni grado e di tutte le categorie.
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