Il Governo, constatato che si trattava di una lotta sindacale contenuta nell'ambito della legge, si mantenne neutrale.
Alla prima nave, così legalmente e semplicemente fermata, seguirono i fermi delle altre. Entro un mese Giulietti da Bari fermò tutta la flotta della «Puglia». Le navi vennero bloccate nei porti dove si trovavano o arrivavano, e vennero tutte fermate all'atto della partenza.
Gli invidiosi, i maligni non poterono fare nulla. Gli equipaggi, sulle prime, restarono un pò meravigliati, ma appena intuirono l'operazione ed ebbero coscienza della sicurezza della manovra, diventarono entusiasti. Alla fine la «Puglia» fu costretta a concedere tutto quello che la Federazione dei marittimi aveva chiesto. Il successo di Giulietti è stato completo e solare.
Durante la lotta non mancarono coloro che, ricordando le sconfitte del 1901 e del 1906 subìte dai marittimi, avrebbero desiderato che altrettanto accadesse circa gli equipaggi della «Puglia».
Ogni mezzo è buono per gettare bastoni fra le ruote, ed eccone un esempio chiaramente visibile. Una bella mattina, mentre più acuta era la battaglia del blocco a Bari, e precisamente il primo marzo 1913, il giornale del proletariato genovese, «Il Lavoro», pubblicò un comunicato incitante a NON aiutare con sottoscrizioni i marittimi in lotta.
La Redazione del «Lavoro» era stata colta di sorpresa. Da chi? Certamente da elementi che si annidavano ancora dentro la Federazione, ma che non potevano sopportare il rigido controllo amministrativo imposto da Giulietti.
| |
Governo Giulietti Bari Federazione Giulietti Bari Lavoro Redazione Federazione Giulietti
|