«I lavoratori del mare, che sono presenti a questo Congresso, dalla più alta personalità di bordo all'ultimo mozzo, dai nostri più recenti amici a quelli che hanno dato la parte migliore della loro vita per formare e consolidare l'organizzazione, sanno che nessuno potrà tacciarli d'impulsività e di violenza per i mezzi estremi, a cui la Federazione si ritiene eventualmente autorizzata di ricorrere.
E ciò è risaputo altresì da quanti conoscono la bontà che anima tutto il popolo marinaro d'Italia e specialmente dell'Italia meridionale: da quanti sanno che i lavoratori del mare non sono egoisti e antepongono sempre gli interessi generali del Paese ai loro interessi di classe; da quanti hanno avuto occasione d'ammirare, anche recentemente il gesto magnifico degli equipaggi d'una intera Compagnia di Navigazione, che hanno preferito combattere ad armi impari contro i loro padroni pur di non mettere in imbarazzo il Governo, in un momento in cui è necessaria la concordia e la pace di tutti gli Italiani.
«Chi dubita della bontà dell'anima marinara, dubita della stessa anima italiana, di cui i marinai sono l'elemento migliore, specialmente gl'intelligenti, generosi, entusiasti marinai meridionali, che rispecchiano in sè la bellezza delle loro terre benedette dal sole.
COSA VOGLIAMO.
«Io ho dovuto, appunto in questi giorni, per ragioni di ufficio, e di formazione, compiere un giro per la Sicilia, ed ho avuto una volta di più la conferma della bontà e generosità di quel popolo.
«O Sicilia meravigliosa, terra poetica d'incantevole bellezza, riviera di luce, baciata da mare limpido, costeggiata, rinserrata da monti, che ti danno un'espressione di forza attraente e selvaggia insieme, fa un fascio di tutti i tuoi figli e sollevali contro coloro che tentano corromperne le migliori energie!
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