«CONSTATATO come, malgrado le buone intenzioni manifestate dall'attuale Governo, la data di presentazione alla Camera del progetto sulla riforma e fusione delle Casse Invalidi, specialmente in conseguenza della noncuranza dei passati Ministeri, abbia continue ed annuali proroghe;
«CONSTATATO come, di fronte a possibili, ulteriori esitanze del Governo, alla soluzione del problema, che così grandemente interessa l'avvenire della gente di mare, si renda necessario l'intervento diretto e immediato del proletariato marittimo organizzato, per finalmente decidere il Governo ad attuare la tanto promessa riforma;
«CONSTATATO come la unione di tutti i naviganti di ogni categoria, grado e regione, sia oggi un fatto compiuto, mediante l'adesione di tutti i marinai – Stato Maggiore e Bassa Forza – alla «Federazione dei Lavoratori del Mare»;
«MENTRE PLAUDONO all'opera di sapiente preparazione svolta dal «Comitato Nazionale per la riforma e fusione delle Casse Invalidi» eletto dal Congresso Marinaro, che ebbe luogo in Genova il 18 aprile 1909;
«AUTORIZZANO la loro Federazione a sostituirsi al Comitato Nazionale medesimo per rispondere anche con lo sciopero generale ad una ulteriore proroga della data di presentazione del progetto citato;
«E DELIBERANO, dando mandato ai dirigenti della loro Federazione, che sia fatto intanto, in data opportuna, una dimostrazione di marinai meridionali davanti a Montecitorio, per protestare contro quei Deputati meridionali che, arrogandosi di parlare a nome della Gente di Mare, nonostante le sue ripetute diffide, sostengono l'autonomia delle Casse Invalidi, pur sapendo che, operando in tal guisa, vengono a colpire gli interessi più sacri di quel popolo marinaro che pretendono di rappresentare».
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