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      E se essa trova modo di CANTARE VITTORIA per le dichiarazioni del Capo del Governo, promettendo di risolvere il problema consono alle aspirazioni della Gente di Mare, ciò significa solo che la Federazione continua a cercare di tenere alto il proprio prestigio a spese del Governo, il quale non era sprovvisto d'armi, ma si è mostrato debole durante lo sciopero e più si è indebolito con quella promessa fatta sotto la pressione dello sciopero marinaro.
      Il bilancio di questo tristo episodio si chiude col solo fatto concreto del danno materiale subito dallo Stato e dai contribuenti e del danno morale patito dalla disciplina di bordo infranta – fatto nuovo della nostra storia navale – dagli stessi ufficiali».
     
      Il fatto nuovo è stato veramente costituito dalla audacia di Giulietti e dalla ferma volontà di lotta dei marittimi, nonchè dall'intelligente intervento di un uomo della importanza dell'Onorevole Giolitti, formidabile statista e navigatore parlamentare. Giolitti era l'uomo che con il 1900 aveva inaugurato in Italia un'era veramente democratica. Giulietti era un giovane che era alle sue prime armi e che si era gettato in questa difficile impresa unicamente carico di fede e pronto a qualsiasi sacrifizio.
      Prevalsero l'arciconsumata saggezza e chiaroveggenza dell'Onorevole Giolitti e la fede di Giulietti, assistito, sorretto, animato dalla fede e dalla forza di tutti i suoi fratelli marittimi, sospinti dai patimenti dei vecchi, invalidi marinai, dalle ansie di vedove e di orfani di navigatori scomparsi.


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Storia della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare
di Giulio Tanini
Tipogr. Angassini Genova
1952 pagine 173

   





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