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      La «Italiana» tergiversņ, (apparteneva alla Banca Commerciale). La «Marittima» e la «Sicilia», che appartenevano alla Banca di Sconto, offrirono una modesta cosa per la bassa forza e nulla per gli ufficiali, volendo dividere la nostra unitą sindacale. L'atteggiamento di queste Compagnie era in armonia con la campagna politica e di stampa accesa contro Giulietti. Si mirava al condottiero, pensando che, tolto lui di mezzo, sarebbe stato facile trattare poi i marittimi col vecchio sistema. Si mirava a distruggere l'unitą sindacale costruita da Giulietti, dal Comandante al Mozzo, si mirava a demolire la Federazione, che contava nei suoi quadri elementi di tutti i gradi e di tutte le categorie di bordo. Si mirava ad infrangere la forza sindacale che era riuscita a fermare le navi in tutti i porti e ad ottenere dal Governo l'impegno solenne di risolvere il problema delle pensioni marinare. I marinari compresero. Ormai erano dei veterani e pieni di entusiasmo. Pił gli avversari attaccavano e pił i marittimi si stringevano intorno alla loro Federazione. Dopo quel primo infruttuoso passo contemporaneo, compiuto verso quelle Compagnie, Giulietti pensņ di attaccare la sola «Italiana», avendo essa a Venezia il suo porto di armamento; e Venezia si prestava ottimamente per l'azione che Giulietti voleva svolgere. Intanto, continuava con maggiore intensitą la campagna politica e giornalistica contro di lui. Lo scopo, ormai evidente, era quello di impedirgli di attaccare la Societą di Navigazione la «Italiana».


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Storia della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare
di Giulio Tanini
Tipogr. Angassini Genova
1952 pagine 173

   





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