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      I marittimi ancora una volta dovettero constatare che il loro vero avversario – il capitalismo – piazza i suoi uomini anche dentro i partiti che hanno il dovere di lottare per la redenzione dei lavoratori. In questo caso si trattava di una semplice imboscata, che, se anche fosse riuscita, i lavoratori del mare avrebbero ugualmente annientata, in virtù del loro armonioso programma sindacale.
      La loro federazione ha per iscopo un graduale e continuo miglioramento morale ed economico dei naviganti e delle altre classi di lavoratori. Infatti la solidarietà della Federazione Marinara anche per tutte le altre classi di lavoratori è sempre stata esemplare.
     
      Cap. VI
     
      I MARITTIMI LEZIONANO UN MUCCHIOD'IMBROGLIONI ALL'UNIVERSITA' POPOLARE
      23 Agosto 1913
     
      INCIDENTI - BOTTE - GUARDIE - ARRESTI
     
     
      In conseguenza dell'esito dell'Assemblea, indetta da quella minoranza, fu convocata una regolare assemblea che cacciò via coloro che avevano agito arbitrariamente. Così coloro, che avevano tentato di espellere Giulietti dal Partito Socialista, furono espulsi. Ma si ordirono nuove imboscate, dato che l'agitazione dei marittimi si avvicinava a grandi passi. I diversi gruppi avversari formarono un'arco che abbracciava tutto quel settore infernale dove Lucifero stritola tra le mandibole le diverse qualità di traditori e di fedifraghi. Quelli di natura capitalistica, quelli cioè che facevano capo alle Compagnie di Navigazione, erano i più interessati a rendere impossibile l'agitazione di Venezia, dalla quale dipendevano le sorti di tutti i marittimi italiani.


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Storia della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare
di Giulio Tanini
Tipogr. Angassini Genova
1952 pagine 173

   





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