«Egli ha combattuto e combatte l'ardimentosa battaglia contro il capitalismo marittimo. Egli vi ha donato in pochi anni, con la sua attività paziente di organizzatore, uno strumento perfetto di battaglia e di conquista, la vostra Federazione, che percorre la via della vittoria di classe, con in pugno la fiaccola delle vostre sante rivendicazioni, per voi, per il vostro avvenire, per la salute delle vostre famiglie, per il pane dei vecchi, delle vedove, degli orfani dei vostri scomparsi compagni.
«Invano i suoi nemici naturali, che sono i vostri nemici, tentarono di colpirlo durante la sua meravigliosa opera di redenzione del proletariato marittimo.
«Tutte le armi violente dovettero infrangersi inesorabilmente contro il suo coraggio, la sua fede, la sua onestà.
Egli non poteva essere raggiunto che dall'arma insidiosa della delazione e del tradimento.
«Cittadini!
«Uomini, che s'ammantano a Genova sotto false spoglie democratiche, organizzarono, sabato sera 23 agosto u.s., un attentato alla più forte organizzazione operaia italiana: la Federazione Marinara, che, per essere audace come i marinai nell'oceano, ardimentosa come tutti i navigatori, che ne formano la spina dorsale, generosa come quella che ha donato ai lavoratori delle altre categorie, durante un suo memorabile sciopero, ingenti aiuti, è orgoglio del proletariato italiano e, al tempo stesso, oggetto della più livida invidia da parte di ex organizzatori impotenti e di pavidi politicanti.
«Un'ibrida anonima coalizione d'interessati, amici della Questura, per mezzo di manifesti, rossi dalla vergogna di doversi presentare al pubblico come bastardi, senza intestazione o paternità, annunciò che un certo rappresentante dei sindacalisti avrebbe parlato contro il capitano Giulietti nella sua qualità di organizzatore dei marinai e perciò contro i metodi che hanno condotto la gente di mare, in questi ultimi anni, di vittoria in vittoria.
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