«LAVORATORI DEL MARE E CITTADINI!
«Gli avversari dell'organizzazione marinara non poterono, meglio di così, rivelare il loro odio implacabile contro colui che conduce la gente di mare all'avanguardia del proletariato.
«Questi avversari vorrebbero che Giulietti non potesse più muoversi, che restasse molto tempo in carcere.
«Si cerca di sopprimerlo per meglio colpire voi. Giunga a lui, in questo momento, l'omaggio affettuoso di tutti i suoi compagni di lavoro, il saluto riverente di quanti ancora professano il culto della verità, della giustizia e della libertà.
FEDERAZIONE ITALIANADEI LAVORATORI DEL MARE
IL MANIFESTO PUBBLICATO A VENEZIA:
«Marinai! una muta di mastini, uscita fuori dagli antri oscuri ove alberga ogni negazione di sentimento umano e dove fiorisce sinistramente la calunnia, la provocazione e il gesuitismo, inscena gesta di tempi ormai passati e tenta ancora di azzannare la fiera compagine vostra nella persona di chi seppe unirvi per la vostra redenzione!
«Aizzati e sostenuti dai compari delle Compagnie Marittime, sfogano la libidine di brame mal celate, di odi mal sopiti, e nel cieco furore si fanno delatori nel nome di un Partito che essi oltraggiano e diffamano con la ribalderia poliziesca che è diventata il loro maggiore usbergo. E così che, connivente il Governo, il Capitano Giulietti, che mai non seppe e non conobbe vigliaccheria, venne arrestato a Genova.
«Perchè Giulietti ha un torto, quello di avere saputo plasmare l'anima vostra e operarne la redenzione dopo la memorabile disfatta della vostra classe nel 1907.
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