«Gli armatori sanno che se riescono in questi momenti a indebolire la vostra organizzazione, risparmieranno parecchi milioni. Essi sanno che il valore della vostra forza sta nella unione dello stato maggiore con la bassa forza navigante. Perciò è contro tale unione, che oggi più che mai essi lavorano e « combattono!
«Compagni!
«Un capitano ha avuto il permesso di restare a terra, e, una volta a terra, si è messo a racimolare delle reclute per costituire una nuova associazione di ufficiali. Questo capitano si chiama Zitelli.
«Ai tempi del Circolo degli Ufficiali della Navigazione Generale Italiana faceva il rivoluzionario. Venne sbarcato e licenziato; ma poi, ripreso da un'altra Compagnia, in brevissimo tempo arrivò al massimo grado della sua carriera.
«Oggi che la Federazione fa sul serio, ed è una forza non addomesticabile, nè facilmente distruggibile, oggi che la Federazione dei Lavoratori del Mare funziona in modo da impedire qualunque tentativo di tradimento tra le sue file, oggi che il proletariato marittimo è già entrato in lotta con la Compagnia di Navigazione sovvenzionata la «Italiana» e perciò ha bisogno di tutte le forze federali per riuscire vittorioso, perchè dall'esito di questa lotta dipendono le sorti degli equipaggi di tutte le altre Compagnie; oggi, momento delicato e decisivo pel divenire economico di tutta la Gente di Mare, il Capitano Zitelli, benchè avvertito e messo al corrente della situazione, innalza un bandierone giallo per dividere le forze marinare. Costui si è finalmente rivelato; si è tolta la maschera di sul viso e apertamente dichiara che gli armatori vedono di buon occhio un'organizzazione di Ufficiali distaccata da quella del basso personale.
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