«Il Capitano Zitelli è alto, magro, ha la testa ottagonale, gli occhi tagliati a biscia, toccandogli la mano sentite il bisogno di pulirvela con il fazzoletto; è viscida e flaccida; vi dà l'impressione del rettile e del cadavere.
(Vedi sonetto di Tanini. Pag. 206 dell'opera «Exigua Ingentis»).
«Capitani e macchinisti!
«Non tradite i vostri modesti ma onesti generosi compagni del basso a prua! Non distaccatevi dalla vostra gloriosa e benemerita Associazione per entrare in un'altra che sorge sotto la tutela e l'incoraggiamento del capitalismo marittimo!
«Chi, in questo momento di lotta, contribuisce, direttamente o indirettamente, a dividere le forze che costituiscono la vostra Federazione, rende un prezioso servizio alle Compagnie di Navigazione, ai trust siderurgici-navali, e colpisce alla schiena il proletariato marittimo.
«Nessuno tradisca!
«Ognuno compia il suo dovere!».
Genova, settembre 1913.
IL RETTILE
Eccolo lì, studiatelo nel viso.
non è sbagliata mica le misura!
non per disceso giù dal paradiso?
è un aborto feroce di Natura
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Lungo, strutto, sparuto, ha sempre un risofalso e bugiardo in su la bocca impura;
con l'occhio a terra, mai ti guarda fiso;
è il ritratto sputato d'impostura.
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Se volete conoscerlo nel fondosenza manco guardar la gialla faccia
e sviscerargli il cuor, giù, del profondo,
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