Dopo 40 mesi la Cooperativa disporrà di un capitale di 20.000.000. Intanto, l'organizzazione marinara possiede i fondi necessari per fare i primi acquisti».
Gli Armatori si guardarono in faccia esterrefatti, e dissero: «Vedete se avevamo ragione, quando dicevamo che Giulietti voleva diventare padrone della Marina Mercantile Italiana? Questo uomo è il Corsaro Rosso del porto di Genova! Bisogna assolutamente distruggerlo!». L'offerta era stata fatta da loro, evidentemente per provocarci. Intanto, per sfuggire alla risposta di Giulietti dissero che egli non doveva pubblicarla, e con questa scusa ritirarono le proposte.
Per rimettere le cose a posto, Giulietti così rispose sui giornali:
«La lettera che stamane avete pubblicata sul «Caffaro» mi ha sorpreso. Gli affari sono affari. Pubblicando la vostra lettera di ieri l'altro, con la quale mi avete offerto dei vapori, ho fatto l'interesse dei miei compagni naviganti.
«Ho dimostrato che voi, armatori, dopo 60 e più giorni di serrata, mentre avete sempre disdegnato di trattare con la Federazione dei Lavoratori del Mare circa i miglioramenti d'accordarsi ai vostri equipaggi, veniste poi nella determinazione di trattare direttamente colla medesima per vendere le vostre navi. Come potevo non rendere di pubblica ragione questo vostro documentato omaggio alla forza della organizzazione marinara, la quale, da oltre due mesi, lotta contro la vostra prepotenza, i vostri minacciosi propositi di boicottare gli Ufficiali federati e di equipaggiare le vostre navi con personale straniero e segnatamente cinese?
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