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      Cominciarono subito i furibondi attacchi di tutti coloro che capirono che il Sole era finalmente nato per illuminare la strada meravigliosa della Pace Universale.
      Era una luce così abbagliante che non poteva immunemente non accecare di livore e di furore coloro che avevano capito che il servaggio della Gente del Mare era finito e che era sorta l'Aurora di una splendida opera non solo nazionale, ma mondiale.
      Bisognava però escogitare il modo di finanziarla. E Giulietti pensò di realizzarlo per mezzo dell'agitazione e del conseguente contratto di arruolamento.
     
      Cap. XVII
     
      IL PRIMO MARINAIO D'ITALIALE NAVI AI MARINAI
     
     
      L'Italia fu ed è una terra che dette al mondo infinite generazioni di marinai; tutta la sua costa, raccolta entro se stessa come una lingua di terra misteriosa, si getta fra i due mari, staccandosi da un masso gigantesco sprizzato fuori dalle viscere del pianeta, le Alpi, che dovrebbero proteggere la più bella, la più nobile delle configurazioni geodinamiche. Eppure da quelle gibbosità spaventevoli, tedeschi, francesi, spagnoli, bavari, unni, vandali, goti, longobardi, calarono giù entro questa florida landa e vi banchettarono lautamente.
      Questa divina fetta di grassa terra – che l'Appennino divide in due giardini, che le acque dei più dolci fiumi quali il Po, l'Adige, il Ticino e il Tevere, bagnano con una perenne linfa di opulenza, non conobbe mai la forza di sè e ne fu gloriosa nei tempi, per conquiste, libertà comunali, arti, canti divini dei suoi grandi poeti, Virgilio, Dante, Ariosto, Tasso e Leopardi, se sentì nelle sue splendide città gl'inni della forza conquistare il mondo coi Romani, i mari coi suoi ammiragli siculi, napoletani, pisani, genovesi e veneziani, se potè vantare, su tutte le terre del mondo, uomini come Colombo, Giovanni da Verazzano, Marco Polo, Caboto – fu sempre schiava, e solo diventò libera quando, dalle fumanti ruine di Milano, di Brescia, di Palermo, non vide posternati i tiranni.


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Storia della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare
di Giulio Tanini
Tipogr. Angassini Genova
1952 pagine 173

   





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