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      Se poi l'Armatore, vistosi nella impossibilità di far partire la nave, perchè essa con una o solo due persone a bordo non è in grado di riprendere la navigazione, sarà costretto a sbarcare queste due persone, nessuno potrà dire che queste due persone siano state boicottate.
      «Ma anche questa ipotesi difficilmente si avvererà».
      La proposta d'investire in azioni della «Garibaldi» il miglioramento ottenuto, essendo ottima sotto tutti i punti di vista, incontrerà il plauso di tutta la gente di mare, come del resto ha incontrato quello del Governo e degli Armatori».
     
     
      Decisione sovrana.
     
      «L'Assemblea ha luogo e riesce imponente. Vi partecipano gli equipaggi delle navi in porto. Alla magnifica «adunata» spiego che in conseguenza della guerra sono in corso profonde, inevitabili trasformazioni sociali e dove più sarà forte la differenza tra il vecchio ed il nuovo remige, più violenta sarà la tempesta sociale destinata a spazzar via le ingiustizie, le miserie del passato; che dove la differenza di dislivello sarà eccessiva fra il sistema della Società che tramonta e quello della Società che risorge, l'opera di trasformazione sarà caratterizzata da una prima fase violenta, distruttiva, gravissima, tremenda: guerra civile: orrenda cosa da deprecarsi, da evitarsi, da scongiurarsi – potendo – sempre; e per evitarla bisogna, finchè si è in tempo, diminuire meglio che si può quel dislivello.
      «Affermo che i Lavoratori del Mare hanno il dovere di mettersi (e le altre classi sociali hanno pure l'interesse di farsi soppiantare dai lavoratori grado a grado) in condizioni di amministrare per conto loro il naviglio nazionale.


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Storia della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare
di Giulio Tanini
Tipogr. Angassini Genova
1952 pagine 173

   





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