Visto che, o in un modo o nell'altro ce la saremmo presa, conveniva fare il bel gesto di regalarcela. Ma nemmeno questo hanno saputo fare gli Armatori, ad eccezione di uno.
«Dopo la fermata del «San Gennaro», un gruppo di essi ha fatto di tutto per non farcela avere. A questo proposito potremmo pubblicare qualche interessante documento.
«Finalmente il Sindacato tirò il colpo di farsela riscattare a conveniente prezzo dal Municipio. Abbiamo fatto sapere al Sindaco che tale riscatto doveva farsi gratis e che la Casa doveva essere gestita dalla Federazione Marinara. Fu così che il 2 febbraio 1920, dopo quasi un anno dall'inizio della pratica, i rappresentanti del Sindacato Marittimo Italiano e quello della Federazione Marinara si riunirono in Municipio a Genova dinanzi all'assessore dei Lavori Pubblici. In conseguenza di tale riunione la Giunta, con sua ordinanza del 5 febbraio 1920, prese la seguente deliberazione:
«L'Assessore Broccardi riferisce che il Sindacato Marittimo italiano, trovandosi nella impossibilità di assicurare il regolare funzionamento della Casa della Gente di Mare, secondo gli scopi fissati nella convenzione stipulata dal Comune. chiedeva con istanza primo luglio u. s. che il Comune stesso, valendosi dell'Art. 5 della Convenzione, revocasse la concessione fattagli. Tale istanza fu però respinta dalla Giunta Municipale con deliberazione 7 gennaio u.s., in quanto che il Comune a termini dell'art. 5 predetto sarebbe stato obbligato a corrispondere una indennità.
«In seguito ora ad un concordato convenuto il 2 corr. fra la Federazione della Gente di Mare ed il Sindacato Marittimo Italiano, convocati in Municipio dall'assessore riferente, fu stabilito:
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