Fu in seguito al definitivo consolidamento federale, alla ottenuta riforma alla Cassa Invalidi e allo impianto della Cooperativa «Garibaldi» (le tre più grandiose e brillanti vittorie di Giulietti), che alcuni amici credettero opportuno costituirsi in Comitato per ottenere dalla gente di mare un segno di affetto per il loro fratello che tanto aveva fatto per loro. Fu da qualcuno compilata la circolare seguente e distribuita sui bordi:
« Vi è un uomo in Italia che ha fatto per il proletariato marittimo quello che nessun pioniere del movimento Sindacale umanitario ha mai fatto in tutto il mondo.
«Questo uomo è il romagnolo Giuseppe Giulietti. Egli è un marinaio figlio di marinaio, nato in Rimini nel 1879 e marinaio con suo padre fino a 15 anni in cui fu messo a scuola.
«Di mente sveglia, fornito di buon senso di giustizia, fino dalla sua apparita fra gli uomini s'innamorò del Socialismo, toccandogli il cuore i grandi dolori umani che vedeva sparsi ovunque, e sentì destare nell'animo i primi aneliti verso la giustizia in azione e non a chiacchiere. Chiamato al servizio militare non gli mancò l'occasione di vedere atti di cupa ingiustizia contro i camerati marinai, e gli sperperi che si consumavano in danno del popolo. Ebbe occasione di compiere virilmente il suo dovere mettendosi a disposizione del deputato socialista Enrico Ferri.
«Appena libero dal servizio militare, viaggiò come Capitano di lungo corso, compiendo il suo dovere verso l'armatore ma anche verso i suoi umili compagni di bordo.
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