Massone, sindaco di Genova, alla chiusura dei lavori (dopo la mezzanotte), mise in votazione la conclusione del dibattito, circa la quale i rappresentanti degli armatori votarono tutti contro, e risultò un lodo approvato con 4 voti contro 3. Fu in tal modo, e dopo una aspra contesa protratta dal 2 giugno al 1° luglio, che la Federazione Marinara potè annunciare anche quest'altra vittoria, di lire cento in più sulle paghe, come caro-vivere, per tutti i naviganti e per tutti gli impiegati amministrativi.
Cap. XXIX
NAVAL PICCOLO E PESCATORI
Mentre questo miglioramento andava in applicazione, la Federazione Italiana Lavoratori del mare escogitava un altro piano pro lavoratori. Con il lodo Massone era stata resa un po' di giustizia anche agli equipaggi di navalpiccolo, per i quali si era sempre interessato con molta passione l'amico Guido Remedi di Viareggio. Il sistema dell'arruolamento alla parte venne strenuamente combattuto. La Federazione Marinara, dovendo risolvere i problemi sindacali per tutta la Gente di mare, combattè l'avversario settore per settore. Il lavoro fu assai laborioso, e troppo lungo sarebbe descrivere tutte le battaglie sostenute. Quando riuscì a ottenere una certa soddisfazione per tutti gli equipaggi, sia di navalgrande che di navalpiccolo, sia dei rimorchiatori che delle pirobarche, pontoni, chiatte, ecc., incominciò il lavoro per i marittimi pescatori. Questa numerosa classe di artieri della rete è la più povera, la più umile, e quella che ha maggior bisogno e merita quindi maggiore assistenza; ma la Federazione marinara poteva occuparsi di essa solo dopo che era riuscita a risolvere altri problemi sindacali, e ciò per formare la base su cui avrebbe battagliato per i pescatori, fermando per loro anche le navi, qualora fosse stato necessario.
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