Sciogliendo dunque il voto fatto nella capanna di Colquechacà, ecco qui o lettore le memorie di GIULIO PANE: non vi troverai voli lirici, ne' gran tirate retoriche; la lingua, è lingua toscana; i puristi, vi troveranno subito di molte pècche e salteranno su con la critica cruscante pettegola, vanesia; ma cosa pretendere da un uomo che non faceva profession di letterato; che era un Sel fade man, un auto-didatta, come si dice pedantescamente oggi a bocca piena? leggi o giovinetto, e pondera dunque spassionatamente; e se ti move talvolta il cuore una pagina o l'altra di queste povere pagine di GIULIO PANE, benedici la memoria di chi le scrisse, perchè veramente fu un galantuomo, un saggio, uno sventurato, un ribelle; ribelle sopratutto alle ipocrite convenzioni sociali, stitiche e scipite; anima grande e generosa; mente vasta e adorna di ogni studio; di cuore nobile, puro e disinteressato come, disgraziatamente, pochi ve n'è in questi tempi ove trionfa il solo egoismo, l'ingordigia, e l'ambizione più petulante.
Intanto ti saluto di cuore.
Lucca, 1 Maggio del 1921.
GIULIO TANINIesecutore testamentario di GIULIO PANE
SCINTILLE, FIAMME E CENERIOSSIA
VITA, AVVENTURE E RICORDANZEDI
GIULIO PANELUCCHESE
Narrazione vissuta di un Operaio del Pensiero
in lotta perpetua con l'umanità.
Questo manoscritto fu da me ritrovato nell'anno 1911, in un rancho sperduto in una foresta della Bolivia, e lo dò, integralmente, alle stampe per promessa fatta al suo autore, mio concittadino.
GIULIO TANINI
1921.
GIULIO PANE
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