Anzi ora, che vedo a colpo d'occhio tutt'indietro il cammino percorso con tanta fatica; le biricchinate fatte e i dolori sofferti per aver avuto poco giudizio; ora che posso dire che tutto dipese da me stesso, tanto il male che il poco di buono che ritrassi nella mia vita scapigliata; mi par di aver fatto bene e di potermene tenere; precisamente come un babbo severo, ma nel fondo coscienzioso e retto, che vede i suoi rampolli crescer sani e vigorosi d'animo e di corpo anche se, magari, un po' rompicolli.
Così, mio buon lettore, ha avuto origine il libro; così è cresciuto, un po' tutti i giorni per divertir me stesso, un poco per farti del bene a te; egli s'è fatto vecchio meco e ora si ferma come uno di quelli orologioni antichi sepolti in una cassa appoggiata alla parete di un salotto, o su un pianerottolo di scale, che quei di casa si sono scordati di ricaricare: e, nel dedicarlo (il libro non l'orologio) alla memoria di qualche persona cara che ne fu l'ispiratrice gentile e affettuosa, ma disgraziatamente non esecutrice testamentaria delle mie ultime volontà; confido fermamente di non aver fatto cosa del tutto spregevole, e che se meriti vi mancano, non scarseggiano nelle sue numerose pagine, cose buone e generose e sopratutto sincere e reali e vere e di carne e d'ossa come chi le vergò, o almeno tali da insegnare o cercar di premunire altri a evitar quegli errori e smarroni in cui m'impegolai io, che furono i semi e le radici amarissime di una vita piena di triboli e di disinganni.
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