E ora ci pensate voi alla mia famiglia?»
La buona mia nonna rimase come suol dirsi sulla nuda terra, con sei creaturine: Adelina, Enrichetta, Azzolino, Pericle e Leonida; tutti ragazzi da due a dieci anni.
La scuola del nonno seguitò sotto il suo nome per dimolti anni ancora per il buon cuore del secondo maestro che si chiamava Policarpo Magni, che poi sposò la nonna, e che tanto generoso fu sempre con i figli non solo, ma anche con i figli dei figli, e, per dimolti anni, e sempre, e con me poi, com'ebbi già a dire, addimostrò sempre un affetto serio ed equabile che non mai si smentì.
I maschi, fra i quali mio padre giovinetto, si fecero tutti soldati: mio padre ne' dragoni; Azzolino, nella fanteria e Leonida ne' carabinieri e sonava divinamente la tromba, - tanto che, con quella sola, anche durante la ferma, campò la sua famigliola.
Tutt'e tre furono della gloriosa falange di Curtatone e Montanara; e tutt'e tre portaron poi sempre la medaglia più sopra descritta.
Pericle Pane col figliuoletto Giulio.
Capitolo II.
(Segue 1859). Io non so se queste dolorose pagine avranno mai qualche lettore; ma in caso che lo abbiano, devo fare un avvertimento sincero, subito: io non scrivo per i letterati, nè per le persone istruite (chè per quelli e per queste vi sono i suoi bravi libri infiorettati di rettorica); io scrivo per i ragazzi e i giovinetti, con lo scopo onesto e ben intenzionato di ammaestrarli contro i mali che mi perseguitarono fino a oggi, e far veder loro quanto si erra talvolta da grandi e da piccini se non si riflette alle conseguenze che, come gli anelli di una lunghissima catena, si saldano l'uno all'altro fino a quando non c'è più nè tempo, nè modo, nè speranza di staccarli.
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