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      Mi ritrovai seduto in una barca, dove tre pescatori, un vecchietto e due ragazzi ridevano a crepapelle.
      Tornai sul suolo, mezzo inebetito e l'ordinanza mi confessò, quasi piangendo, che era un ordine del mio tenerissimo padre! il quale, di lì a un'ora, venne con altri amici sul molo, mentre mi rasciuttavo i panni, e questo fu il dialogo che bofonchiando ebbimo trai noi.
      - Ci anderai ora ai bagni?
      - Se ci sono pescicani, no.
      - Ti ci manderò con la frusta.
      - Se ci sono granchi neri no.
      Il fatto fu salutarissimo per me: perchè da quel giorno, andai ai bagni, non ne buscai più; sentii lodar mio padre da qualcuno, da altri rimproverarlo aspramente; mi buscai le febbri del Faro; fui morso da un grosso polpo marino bianco, che mi s'attaccò in quelle parti ove non è che polpa e che di bianco che era me lo levarono (mentre io strillavo come un energumeno) rosso rosso come un gambero fritto: m'avea succhiato il meglio sangue.
     
     
      Castellamare del Golfo - Il Castello (Epoca Federico II secolo XII).
      Anche questa volta, un buon pescatore messinese mi fece da babbo: mi tirò su nella barca; cacciò fuori da prua un lumino di terra e con lo stoppino mi fregò ben bene la parte succhiata e il bruciore sparì per incanto. Quando fui vestito, gli detti un soldo! e credo quello (sia stato il mio primo atto di altruismo e di generosa gratitudine).
      Che ne sarà di quel pescatore? sarà vivo, sarà morto? O vedete un pò com'è fatto il cuore umano; il mio, per esempio, vorrebbe ora ritrovar quel brav'uomo e ringraziarlo di cuore.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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