». E io mi vendicavo a fargli la caricatura, tal e quale egli era, sulla lavagna, su' finestroni, sulle porte, da per tutto dove ci fosse un po' di bianco: aveva i baffi e il pizzo neri neri come la pece, e gommati perchè si tingeva; e io gli misi fuori certi versetti che dicevano, su per giù, che il professor di bello scritto, prima di venire a lezione, faceva un tuffo ne' piloni delle concie su fossi scoperti dove infatti vi era uno stabilimento di pellami.
Un giorno a codesto satanasso gliene pensammo una stupenda: era di giugno e le mura, a quel tempo, sono piene di lucertoloni e ramarri grossi e verdi che paiono coccodrilli: c'empimmo di quei rosponi le tasche in una trentina, e appena si vide entrare in classe il professore, con quella sua mutria da padre disciplinare; largo ai serpenti. Che vuoi vedere! le lucertole schizzaron via sotto i banchi, su per la cattedra, negli angoli, sotto i piedi dello stesso Santarlasci, che, furioso, più brigante che mai cominciò a strillare e a mettere la scuola a soqquadro; m'agguanta me pe 'l colletto perchè non ne potevo più dal ridere: «sei stato tu, grida, canaglion sfacciato; via di scuola!» e di scuola escii per andarmene sulle mura a fare il monello e a riderne con altri marioli. Fui sospeso, redarguito in casa, minacciato; ma mi difesi; spiegai che costui insegnava male ed era cattivo; e finì, che lo stesso Policarpo ne rise a più non posso del tiro che gli s'era fatto.
Un'altra burla fu più terribile, e non la voglio tralasciare; questo non per sbeffeggiare i maestri antichi o i moderni e insegnar male ai giovani o essere d'animo volgare contro chi c'impartì o imparte la luce ai cervelli piccini e vuoti dei ragazzi; ma soltanto per criticare quei maestri e professori incapaci, maliziosi, pedanti e cattivi, che hanno sbagliato carriera e invece di essere gli educatori incoraggiando e facendo amare a' giovani lo studio; pare che facciano apposta a tirarne su degli svagolati e dei discoli: costoro invece della laurea avrebbero fatto meglio a scegliere un mestiere più consono al loro temperamento e forse, più proficuo all'umanità: p. e. ciabattini, lustrini, facchini, o che so io.
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Santarlasci Policarpo
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