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      Il Delcarlo n'era stufo: un giorno gli disse proprio così - «Senti, Giovannetti, o tu ti metti il capo a partito o io ti caccio fuori a son di pugni, e non ci sarà allora nemmeno il Colonnello tuo padre che ti rabberci la testa di birba, hai capito?» -
      Per tutta risposta il Giovannetti; ficcandogli gli occhi in viso, si ributtò a sedere con una smorfia di sfida.
      Non l'avesse mai fatto; salta giù il professore inferocito; corre al banco del giovane, lo prende per il petto con tutt'e due i pugni come in una morsa di ferro; si divincola il toretto, si prova a staccarsi dalle nerborute braccia di Torello, questi lo trascina fuori e a suon di pedate lo trascina alla porta; l'apre con una gomitata e qui cominciò il bello, perchè il Giovannetti, rosso come un billo, con le spalle erculee e le zampe elefantine faceva ogni sforzo per restare dentro; il professore lo spingeva tra 'l vano dell'uscio aperto e lo zoccolo di marmo: stettero costì dieci minuti in una lotta spaventosa, perchè noi guardavamo con occhi esterrefatti e non sapevamo come andrebbe a finire, se con la vittoria del Giovannetti o del maestro. Ma ne potè più questo, perchè con uno strattone poderoso te lo ficcò fuori a ruzzolare sul pavimento, tutto in affanno e scarruffato.
      L'uomo, si sa, è vile e i ragazzi vilissimi: noi improvvisammo una dimostrazione d'affetto al nostro professore, e corse tanto in là quella nostra soddisfazione che il brav'uomo (appena tornato via il Preside venuto a veder cos'era quel pandemonio) invece della lezione ci tenne allegri narrandoci una storiella quasi consimile accaduta a un altro maestro.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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