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      Io andai più in là e, lì per lì, buttai giù una specie di centone in versi, descrivendo la lotta che avevo veduto, i colpi e le busse degli eroi e terminavo con la rivoluzione, inneggiando alla cacciata dei tedeschi, da Venezia.
      (Vedete un pò, come la musa strapazzana veniva a mettermisi accanto così presto e a stuzzicarmi e a beffarmi!) di tutti que' versi non rammento che questi
     
      Il Giovannetti per troppa presunzione
      È stato dal Del Carlo cacciato di lezione;
      E siccome pioveva ed era tempo fello,
      Gli tenne tutto il giorno stare con il bidello:
      Ma quando la seconda lezion fu terminata,
      Rientrò come una treccia in quella cominciata.
     
      Seguitava il poeta con altre gesta che intendevano illustrare il valore e l'eroismo della classe intiera e del professore in particolare.
      Povero Giovannetti! me lo rividi fra le braccia un par d'anni dopo vestito da artigliere. Ci fu chi mi disse ch'era stato alla guerra nel '66 e s'era mostrato un valoroso come il padre e lo credo, perchè il figlio dell'eroico Giovannetti non poteva dirazzare.
      Sei sei vivo, caro e buon Giovannetti, accetta il saluto commosso del tuo compagno di scuola e perdonagli la satira buttata giù senza cattive intenzioni.
      Io intanto ero cambiato affatto; mutai carattere e temperamento; di svogliato e caparbio, mi feci studioso e remissivo; cominciai a voler bene allo studio e a volere passare avanti agli altri; la Fisica, la Chimica, le Matematiche, la Letteratura, mi di-vennero famigliari e devo esser grato a quel brav'uomo del professore di Storia, che mi rifece a novo d'anima e di corpo.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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