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      .. mi presentai al burbero benefico; mi fece una bella paternale, mi dette un cavurrino e poi mi disse:
      - «Abbada a passare bene l'esame (facevo la 2.a) e se ti sarai portato bene ti darò a tenere le chiavi, perchè è meglio chiedere che rubare».
      Per dire il vero, io non avevo bisogno di mettermi le perrette per correre; ero sempre il primo di tutti; detti l'esame e passai col primo premio: vennero le chiavi e un vestito e i soldi: eppure; lo devo confessare? que' libri non mi parvero proprio più quelli di prima.... ah il frutto proibito, come è dolce sempre e come fa più pro, se còlto furtivamente sugli alberi della Bandita!
      Comunque, mi mèssi a divorare quanti libri potei, e m'avviai con una suppellettile preziosa, all'anno della licenza e al futuro.
      Limitatissima è la mia capacità; limitatissima l'intelligenza e i frutti che n'ebbi; ma quel pò che so (giova che lo ripeta) non ad altri lo debbo che a me stesso e alla magnanima signorile condiscendenza del nonno.
      Studiai da me (come farà sempre bene ognuno che voglia saper qualcosa con fondamento e per davvero) le lingue moderne; cominciai dal francese; ma mi fu sùbito poco simpatico e lo lasciai. Lo Spagnolo, invece, mi attirò a sè con passione incredibile: quelle parole sombrero, negro, alcazar, muchacho, hijo ecc. ecc., mi pareva che suonassero come musica inestimabile. Ho padroneggiato poi cinque idiomi tanto da poterli insegnare e parlarli e scriverli con uguale sicurezza, specie l'inglese, il portoghese, e lo spagnolo ebbi a cuore più degli altri e infatti l'inglese e lo spagnolo possedetti come un londinese e un madrileno.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





Bandita Spagnolo