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      - «M'eran tornati a casa tutt'e due e le du' bimbe - si sa - se li mangiavan co' l'occhi tant'eran belli fieri. Avesse visto Paolino, con la su' bella camicia rossa e la su' brava medaglia al valore che s'era beccata con Garibaldi! e Domènio, anco lu' con due bei nastrini azzurri in sul petto? Erino il nostro orgoglio. La povera vecchia se li teneva strinti strinti a braccetto come una regina e n'era gelosa come delle pupille de' l'occhi.
      - «Cosa passasse nel cuore delle due bimbe io non lo so; ma di certo s'erano accorte del gioco: è 'n caso strano, sa, che due sorelle voglino bene proprio a du' fratelli; e i ragazzi s'innamorino proprio di quelle che non li gàrbano! Li avrebbe visto anche un cieco che Celestina guardava Domenico, e Assunta Paolino! ma i du' omini s'erino innamorati cotti, Domènio d'Assunta e Paolino di Celeste. - 'Al core nun vi si comanda» - dice 'l provebbio; e è vero, sa! Tutt'e quattro erino maturi come mele cotogne; ma nemmeno la Madonna di Montenero li avrebbe fatti appaja: i du' maschi si sarebbero dati; e le ragazze bruciavano come su le braci ardenti.
      - «Il babbo, messo su da me, gliene aveva detto du' parole.... ma parve a tutti cosa incredibile quando si seppe che avevano risposto: No; senza volessi spiega' più in là; la mamma gliene domandò a Celeste che rispose fra le lagrime; - 'che lei nun si sentiva di prènde marito: e Assunta, (ch'era fiera e focosa e di poche parole) rispose alla Nena: - 'Voi occupatevi, de' fatti vostri, mammina; a Menico c'è chi ci pensa!


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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