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      .. Vi va?
     
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      «Proposte più belle - caro signore - non le avrebbe potuto fare un omo più bono: i giovanottì, più che con la bocca, disser di sì con l'occhi gli aveva indovinato la ragazza io e la vecchia s'abbracciò Drea piangendo; la Nena baciava le su bimbe; ma le ragazze eran rimaste un ciocco; s'eran guardate fiere, ma zitte! Celeste chinò l'occhi e non fiatò; Assunta se n'andiede in camera e dopo un minuto si sentì che s'inghiozzava forte in sul letto. Corsero Nena e Annina, ma l'un ni volse aprì l'uscio e lì restò.
      - «Son passati cinquantasei anni, e da quel giorno - caro mio - quando ci ripenso, mi sento trabuzzolà 'l core che mi par proprio di rivedè que' ragazzi vivi e verdi come se fosse ora; i du' giovinotti non fiatarono; sortirono di casa di Drea e si messero a discòrre in sulla strada: li sentirono parlà forte e adirati; a un tratto Paolino gridò: E io ti dico che Celeste dev'esse mia, ci dovessi morì..... Menico era stato sempre un bon figliolo remissivo e prudente, non l'avevo mai visto incattivì; quando vidde 'l fratello fa' l'atto de mètte la mano in de' calzoni, doventó bianco com'un morto, e cacciò anco lui l'arme di tasca: fu un baleno: si buttarono addosso l'uno sull'altro con la bava alla bocca; parèvino du' tigri! A un tratto si sentì un urlo: Celestina s'era affacciata alla finestra, vidde e capì tutto: volò dalla scala e la viddi sòrtì dall'uscio come un furmine: si buttò con le mani avante tra' fratelli, gridando: - 'Menico, bono; Paolino ferma.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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