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      Non visitava mai codesto professore, nessun privato, perchè dicevano ch'era il medico di casa reale. Giunse, il brav'uomo, e a tempo mi salvò.... con un sistema altrettanto spiccio, quanto primordiale e che oggi non s'usa più: la cavata di sangue! Disse che ero in pericolo di vita e che non poteva far diagnostici: se debbo dire il vero, egli confermò poi, dopo molto tempo che se aspettavano poche ore più, sarebbe stata meningite. Malattia, come ognun sa, terribile e mortale: povero cervello mio! quando ricordo il mal tremendo che io sentiva dentro, mi s'accappona la pelle! Ebbene, durante tutta la mia vita, a intervalli di dieci, quindici, giorni, io ho sofferto d'attacchi furiosi al capo, come se un'aquila dal becco d'acciajo, o innumerevoli vespe e scarafaggi, mi punzecchiassero e mordessero il cervello! Nessun Dottore, tutta l'arte medica e chirurgica, i migliori trattamenti fisiologici hanno potuto vincere questo spaventoso male che mi perseguitò sempre, e che ho avuto compagno terribile in ogni faticoso lavoro, e che pareva anzi scegliere i momenti più inopportuni per martirizzarmi: i medici mai si trovaron d'accordo; uno voleva la dieta; l'altro l'abbondante mangiare; quello aboliva il vino e il caffe; l'altro me li ordinava.
      Posso dir d'essere stato durante cinquant'anni un valetudinario incurabile e attribuisco a questa tremenda malattia periodica, l'essere imbianchito a diciott'anni e incanutito a trenta.
      Chi mi ridirà la tenera commozione quando un giorno vidi avvicinarsi al mio lettuccio la figurina spigliata e bionda della Luisina? s'avvicinò la cara fanciulla col viso imporporato e mi disse cose certo che discesero sul mio cuore come una miccia: aveva le mani piene di fiori e d'arance e lasciandomi tutto sul letto mi confortò del suo meglio.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





Dottore Luisina