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      Cose infantili, non è vero; ebbene, sì, infantili; ma l'uomo non è egli forse, dalla culla alla tomba, sempre fanciullo? Lasciate che lo sia; lasciate che il suo cuore palpiti alle cose semplici e giovanili; Dante a nove anni (se è vero) concepì una passione che lo inalzò, fino a comporre il Poema dei Poemi! ma Dante non torna.... lo so; eppure sento ben grande commiserazione verso quegli spiriti forti che sorridono, di tutto, che tutto criticano e vilipendono cinicamente.
      Non sono essi il modello degli spiriti volgari? ebbene lasciamoli alla loro vita piatta piatta e grossolana:
      «Chi rimembrar vi può senza sospiri,
      O primo entrar di giovinezza, o giorniVezzosi, inenarabili, allor quando
      Al rapito mortal primieramenteSorridon le donzelle; a gara intorno
      Ogni cosa sorride; invidia tace,
      Non desta ancor ovver benigna ; e quasi
      (Inusitata maraviglia!) il mondoLa destra soccorevole gli porge,
      Scusa gli errori suoi, festeggia il novoSuo venir nella vita, od inchinando
      Mostra che per signor l'accolga e chiami?
      Fugaci giorni! a somigliar d'un lampoSon dileguati. E qual mortale ignaro
      Di sventura esser può, se a lui già scorsaQuella vaga stagion, se il suo buon tempo,
      Se giovinezza, ahi giovinezza, è spenta?»
     
     *

      * *
      Ero quasi fuor di convalescenza che la nonna Carolina, principiò a dar segni della terribile malattia che la trasse alla tomba, dopo pochi mesi.
      Il nonno risolvette ritornare a Lucca e si dovette dar addio a Viareggio, agli amici, alla marina, e partimmo!


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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