Cose infantili, non è vero; ebbene, sì, infantili; ma l'uomo non è egli forse, dalla culla alla tomba, sempre fanciullo? Lasciate che lo sia; lasciate che il suo cuore palpiti alle cose semplici e giovanili; Dante a nove anni (se è vero) concepì una passione che lo inalzò, fino a comporre il Poema dei Poemi! ma Dante non torna.... lo so; eppure sento ben grande commiserazione verso quegli spiriti forti che sorridono, di tutto, che tutto criticano e vilipendono cinicamente.
Non sono essi il modello degli spiriti volgari? ebbene lasciamoli alla loro vita piatta piatta e grossolana:
«Chi rimembrar vi può senza sospiri,
O primo entrar di giovinezza, o giorniVezzosi, inenarabili, allor quando
Al rapito mortal primieramenteSorridon le donzelle; a gara intorno
Ogni cosa sorride; invidia tace,
Non desta ancor ovver benigna ; e quasi
(Inusitata maraviglia!) il mondoLa destra soccorevole gli porge,
Scusa gli errori suoi, festeggia il novoSuo venir nella vita, od inchinando
Mostra che per signor l'accolga e chiami?
Fugaci giorni! a somigliar d'un lampoSon dileguati. E qual mortale ignaro
Di sventura esser può, se a lui già scorsaQuella vaga stagion, se il suo buon tempo,
Se giovinezza, ahi giovinezza, è spenta?»
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Ero quasi fuor di convalescenza che la nonna Carolina, principiò a dar segni della terribile malattia che la trasse alla tomba, dopo pochi mesi.
Il nonno risolvette ritornare a Lucca e si dovette dar addio a Viareggio, agli amici, alla marina, e partimmo!
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