Ritorno a bomba.
Stetti ferito malissimo; crebbero due borse sotto il braccio; mi curai - cioè non mi feci nulla - guarii: intanto lo zio Garbesi ebbe a constatare che quel bel cecino di nipote era un vero canaglia, s'accorse che con una chiave falsa gli apriva un cassetto e gli rubava denaro; decise mandarlo in mare e lo portò a Livorno e costì lo imbarcò sur una barca a vela per gli Stati Uniti - Si seppe poi che per vivere aveva dovuto fare lo sguattero; che aveva rubato, aveva ferito uno ed era stato messo in galera... Parce sepulto?
Era rimasto solo e abbandonato quasi da tutti, scontroso e nojato, passai il luglio e l'agosto del 1869 - uggioso a me e agli altri - Una sola persona sembrava volermi bene: era questa una povera vecchia signora, mezza matta - una certa Scopetani - che mi cercava ogni poco e mi portava cioccolata, libri, denari....; poveretta, dicevano che era rimasta sola al mondo, avendo perduto cinque o sei figlioli di mal sottile; e che io somigliavo uno dei suoi figli: rimasta sola al mondo m'aveva messo affetto di madre e come una madre si portò meco se vorrete sentire.
Quell'anno, il nonno non volle tornare a Viareggio, perchè - diceva - il ricordo della recente morte della povera nonna, lo avrebbe rattristato!
Scelse dunque la villa Bottini a Gragnano, su quel di Pescia.
Se Viareggio era stato famoso per l'allegria; Gragnano lo divenne per la rumorosa baraonda. I parenti, gli amici, anche gli sconosciuti venivano da noi a passare una settimana di divertimento.
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