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      Per me il cacciatore, ne sono convinto; mi fa quell'impressione: oggi non tirerei nemmeno a un passerotto, e le pernici, e le starne potrebbero dormir contente: non le ucciderei per tutto l'oro del mondo: per principio, quanto per sentimento e per cuore.
      Povere bestioline; sono così contente e felici ne' boschi; danno a noi l'esempio della libertà in mezzo alla natura festante; con raccapriccio penso alle centinaia di migliaia di quelle innocenti bestioline distrutte, così, per capriccio, senz'alcun altro scopo che l'ingordigia, la moda, e la gola. E pensare che vi sono degli uomini, - come Roosewelt ........e lo stesso Livingstone p. e. - che con tutti i loro sentimenti umanitarj hanno intrapreso lunghi viaggi per andare a sterminar leoni, pantere, elefanti nel centro dell'Africa, facendosi credere eroi; e vi sono imperatori e re, che non sapendo cos'altro inventare per martirizzare al mondo, tengono bandite e parchi lumeggianti dove il lavoratore non può far nulla, destinati unicamente a delle carneficine reali, d'animali innocui.
      Io andava a caccia in barba al governo, senza porto d'arme; quindi il saluto de' miei amici contadini, era questo: «Bon giorno signoria; o che va a fa merli? in bocca al lupo! (attento agli angiolini! (I carabinieri). Guai a dire in Toscana al cacciatore: - «Buona fortuna», c'è da non prendere nemmeno un beccafico per un anno!)
      Una sera tornando a casa stracco e affamato, in una specie di valloncello riparato da un folto boschetto di saggine e di castagnoli bastardi, ti vedo un bel pettirosso che trinava tutto contento: e ...tri-tri-tri - tri-tri-tri - tri-tri-tri.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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