E fu in codesta circostanza che, per provare la legittimità sua come erede, mancando da tanti anni da Siena, dovette cavare l'albero genealogico.... col quale venne a scoprirsi che la nostra famiglia era una antichissima e nobile casata fiorentina de' Pane piena zeppa di priori e di gonfalonieri e con un blasone a tre Castelli in campo azzurro e argento, un gran cimiero guerresco e un mezzo pane tagliato sulla tafferìa: forse a voler dimostrare che, sebbene nobile e d'alto lignaggio, la famiglia Pane avrebbe avuto eternamente a fare a pugni per la pagnotta.
Comunque fosse, dunque, io cominciava con lieti auspicj e sotto deboli incoraggiamenti, a combattere per la vita: non mai così reale e non mai così paurosamente tirannica si presentava agli occhi miei di giovinetto che s'avvia ai quindici anni, questa benedetta vita che porta per blasone un'eterna catena di dolori, di sopraffazioni e di delusioni. «The struggle for life», assunse ai miei occhi, sùbito appena ebbi a presentarmi a coloro che sarebbero stati i miei superiori e padroni, in forma spaventosa.
La costrizione del corpo per lunghe ore di servizio; l'immobilità della persona su' registri fitti di numeri e la copiatura di fogli aridi, uggiosi, antipatici; la compagnia d'uomini sconosciuti, in camere mal areate, puzzolenti di tabacco di pipa e di sigaro; la sicumera con cui mi trattavano le specifiche e speciali nullità che si chiamavano i colleghi; gli ordini dati con tono di superiorità da poveri impiegatucci, più poveri di me, ma che mi guardavano dall'alto al basso con quell'occhio di sopracciò che vuol parer di non essere, ma che è invece la patente d'ignoranza e d'asinità del travet a mille due che ogni poco vanta la sua anzianità, i suoi meriti speciali, la grande istruzione dei regolamenti, delle circolari, dei bollettini, ecc.: mi facevano ridere, ma era riso rabbioso, e al tempo stesso maledivo con tutto il cuore l'ambiente e la compagnia con cui mi toccava a rimaner, forse per tutta la vita, e mi mordevo le mani.
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