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      Non c'era cosa su cui spesso non scherzasse: con l'imperturbabile riso che metteva in mostra una bellissima dentatura, sapeva dire una spiritosaggine, giochi di parole, certi gesti che ci faceva sbellicar dalle risa.
      Un giorno - per dirne una - vennero al finestrino dell'accettazione dei dispacci, due belle monachine, timide e complimentose; ero andato io al finestrino, quando, voltandomi per far cenno a Sandro di guardar che belle figliole avevo davanti... non lo vedo dinanzi all'apparato: giro l'occhio nella saletta dov'erano entrate le due colombe, e te lo vedo fermo sulla porta che con un viso tutto raccolto, e umile, con le mani in atto di preghiera, con gli sguardi rivolti al cielo, pareva che rivolgesse una preghiera a un Dio immaginario.
      ...Si voltano esterrefatte le due monachelle, ma lui gettandosi in ginocchioni estatico dinanzi ad esse, si mise in atto di adorazione muta e profonda!
      Fortuna che non c'era nessuno a veder quel mattacchione; le due tonsurate presero il resto, la ricevuta e... facendosi il segno della croce sgattajolaron via spaventate senza voltarsi indietro...
      Innumerevoli sono e incredibili le burlette di codesto matto che io amavo teneramente. Fummo grandi amici per lunghissimi anni e avrò a intrattenermi di lui molte altre volte, quindi basti sapere, che il mio buon Sandro era stato della gloriosa schiera di Mentana e, fatto prigioniero dai francesi, la mattina del 3 novembre '67 ruppe la baionetta in una inferriata di finestra e sfasciò il fucile piuttosto che arrendersi armato.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





Sandro Dio Sandro Mentana