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Rimasi alla stazione d'Orbetello un mese; non andai più alla città; vennero gli amici in giù a prendermi per forza, ridendo come matti e scherzando su quella involontaria disgrazia... ma non volli uscire un passo fuori della tettoia perchè il ricordo di due occhietti carini furbacchioli e un grazioso bocchino di rosa (erano della figlia di Saccoccione) mi tenevano in riga avvilito e in soggezione.
Presto venne a rimettermi in onore un fatto terribile di cui fui io parte principalissima e che mi giovò assai per l'avanzamento che fu strepitoso... da 55 lire, mi portarono a 75!
Una mattina, il sotto-capo stazione, interpretando a rovescio un telegramma del Capo-Stazione del Chiarone dà la partenza del treno omnibus per Roma, mentre il Capo di Talamone faceva partire contemporaneamente un facoltativo. Accortomi dell'errore, pianto il tasto come un matto, corro dietro l'omnibus, taglio una curva che faceva a mezzo chilometro quella linea, salto campi e paludi; e ho la fortuna d'esser veduto dal macchinista dell'omnibus che mi vede correre agitando furiosamente un fazzoletto bianco in mano; si frena, si ferma; arrivo alla macchina: via controvapore; dopo due minuti si sentono i sibili striduli del merci che sta per oltrepassare il disco.
Eccomi dunque diventato un uomo importante! Vengono ispettori; si fanno inchieste; mille complimenti a me; si sospende il povero Capo Stazione; mi becco una gratificazione di 10 lire (risum teneatis!) e poi mi si offre a scelta un'altra stazione: o Pisa o Livorno.
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Orbetello Saccoccione Capo-Stazione Chiarone Roma Capo Talamone Capo Stazione Pisa Livorno
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