La Forza e la Materia, appariscono così come una cosa sola, anzi come la stessa cosa; sono una unità inscindibile: separarle, svaporano nel nulla, nell'assurdo. Costa dice: - Nel mondo nessuna cosa ci autorizza a supporre l'esistenza di forze in sè e per sè, senza corpi, da cui esse emanino e su cui esse agiscano: del resto la Fisica lo prova; «nessuna forza si crea dal Nulla, come nessuna forza si risolve nel Nulla»; questa certezza s'impernia nella legge di Conservazione dell'energia, e, come dice Mulder: le forze si possono svegliare dalla materia, ma non comunicarle ad essa. Evidentemente senza la frizione degli atomi materiali, non si ha calore, luce, elettricità, magnetismo ecc.
Una delle conquiste della Scienza sperimentale moderna - insistevo io - è quella che stabilisce: - Che nulla si crea, nulla si distrugge: la materia è immortale, cioè eterna, indistruttibile: tanti grammi di materia spariscono da un lato, tanti grammi ne appariscono dall'altro; la materia si è trasformata, dunque. Come ha potuto far ciò? Bisogna supporre che la materia sia composta d'atomi; fu Leucippo, greco, che cinquecent'anni prima di Gesù Cristo svolse questo pensiero; Democrito - suo seguace - sviluppò il sistema. Epicuro e Lucrezio, ampliarono e illustrarono la teoria; Lavoisier nel 1789, diede sanzione filosoficamente scientifica all'ipoteosi antica; e oggi si può ritenere che così sia, sebbene Gustavo Lebon abbia cercato battere in breccia l'affermazione che nulla si crea, nulla si distrugge, scrivendo alcune opere in cui tenta dimostrare la smaterializzazione della Materia, supplantando l'assioma: Nulla si crea nulla si distrugge con l'altro: nulla si crea tutto si distrugge!
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