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      Non me ne pento, no; nemmeno ora che ho quasi settant'anni e ne son passati tanti da quel tempo: chi la fa l'aspetti - dice il proverbio e ritorno a bomba.
      Sul finire dell'estate, fui traslocato a Narni, dove terminava la rete italiana e attaccava quella papalina: quì vi ritrovai il buon Gigi del Re, e vi conobbi Napoleone Risaliti; un bravo giovine, abilissimo non solo tanto come telegrafista, ma anche come ballerino formidabile, gran bevitore, gran fumatore, gran rubacori di ragazze (che belle c'erano allora, e forse ci saranno anche oggi), talchè i nostri conciliaboli notturni ne' caffè e osterie della graziosa Narni era davvero diventata una specie di guerriglia sorda di banditelli, tre moschettieri scapati.
      Come è bella Narni, a cavaliere su quella ripida montagna, ravvolta da boschi secolari di pini giganteschi d'un verde vellutato scuro, quasi nero, sotto le cui ombre i rosignuoli sembra che stemperino le eterne canzoni dei poeti latini della vicina Roma in ritmi sempre variati, dolcissimi, calmi, umani, maravigliosi.
      Io mi godevo e mi estasiavo per ore e ore costì seduto con un poeta latino fra le mani - l'Eneide e Orazio - quasi sempre, perchè la sacra melodia dei versi del Mantovano e del Venosino, mi pareva che non meglio che sotto quelle silenziose e annose vôlte di querci, di pini e di frassini, potesse ricercare le fibre della maravigliosità e del sentimento.
      Fu durante codesta pace agreste, epica, e melodiosa, che cominciarono a sentirsi le prime notizie della guerra Franco-Prussiana; i disastri francesi; Sédan la defezione di Dazain: la marcia di Moltke su Parigi; gl'incendi della Comune; le eroiche gesta dei Comunardi - Amilcare Cipriani, Malon, Flourans - le grandi e gloriose figure del ..98 marzo '71; la caduta di Napoleone, le Petit, l'uomo del 2 dicembre; e poi Garibaldi a Melun, le tre giornate 21 - 22 - 23 decembre a Dijon; Tito Strocchi - mio grazioso concittadino che ebbe l'onore - unico in tutta la campagna Franco-Prussiana - di partecipare alla presa dell'unica bandiera di un reggimento prussiano; bandiera che il Capitano Rostaing dette a Ricciotti; e finalmente i primi rumori che il governo Italiano, spinto dall'imperiose manifestazioni sulle piazze delle città d'Italia, sospinto quasi a calci nel preterito, si decise a correre l'alea di una guerra aperta, a Papa Pio IX, terminata con la caduta dell'immondo potere temporale.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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