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      Questo fa il referendario con la frangia per ingraziosirsi il principale; quello sperando aver più presto un avanzamento, un permesso, un elogio. In tutte le agglomerazioni d'impiegati, poi, c'è sempre il beniamino del Capo-servizio (che magari ce l'avrà messo per far la spia) o dell'Ispettore, o del Capo stazione o del Capo ufficio.
      La calunnia - dice il Barbier di Siviglia - è un venticello sottile e invisibile che rompe muri, fora monti, passa mari: ma la calunnia, insiem con la invidia, finisce di distruggere chi, avendo sortito un anima serena ed elevata e un cervello fino, si trova circondato di nullità, da mezze coscienze e da banditi in covrattino rosa.
      Nel nostro ufficio c'era stato mandato da Firenze un giovine che si dava delle grand'arie d'essere il protetto del Direttore, che io chiamavo anagrammaticamente, Gabriullo Decherecci Capoziotele del Servigrafico Zerenfi, che per ischerno gli ripetevo sul muso ogni volta che si dava arie di sopracciò.
      Codesto giovine si chiamava Telesforo Materassi ed era brutto come il suo nome: nessuno s'era accorto che il birbone aprisse le lettere dell'ispettorato dirette al Cap'ufficio; questi si chiamava Trollio Tunti ed era un caccialepre gesuita piccolo tutto naso, voce e penne; su quel gran nasone ci dondolavano, come alacce di pipistrello, le lentine del miope cangianti luci come i suoi occhiacci corvini; Telesforo e lui se la dicevano come Euticchio e Sinforosa e si bisbigliavano continuamente fra loro, occhieggiandoci sul mod.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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