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      ... oh Dio sì, non c'è dubbio: è Luisina!
      Io non so perchè l'amore ha questo di straordinario e indescrivibile:
      «. . . . . men che drammaDi sangue m'è rimasa che non tremi;
      Conosco i segni dell'antica fiamma.»
      dice Dante volgendosi a Virgilio, quando sul carro di luce,
      Sovra candido vel cinto d'olivaDonna gli apparve, sotto verde manto
      Vestita di color di fiamma vivae sebbene Luisa non fosse Beatrice e io Dante, invano cercherei tradurre con la penna i vari sentimenti che provai in quel momento. I nostri sguardi s'incrociarono: nella mano mi tremò la lettera che leggerei con tanto entusiasmo, e con tanta passione; ma.... tosto passò via come una vampa che il vento sbattacchia e soffoca nel suo turbinìo scomposto e mortifero.
      Passò la bionda imagine e si spense il chiarore di quelle pupille per sempre, nè altro mi risuonò nel cuore che 'l fatale eco de' versi del sublime Leopardi:
      «Come fuggite, o belle ore serene!
      Dilettevol quaggiù null'altro dura,
      Nè si ferma giammai, se non la spene.»
      Il giorno dopo nelle prime ore del mattino arrivavo ad Arezzo, e sotto la tettoia della stazione, due leggiadre figure di donna mi stendevano, sorridenti, la mano: Virginia e Margherita: la prima radiosa e ardente come una fiamma; questa, soave e tranquilla come un bagliore di pace e di serenità; la prima aveva i fulgidi raggi e l'ardente calore del sole; la sorella mandava una luce pallida e tranquilla come di stella lontana.
      Bisognava esser cauti e circospetti, perchè Margherita ignorava tutto: la lotta di due cuori amanti che si ritrovano dopo lunghi anni d'ineffabili strazi, non ha riscontro.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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