Da parte di colui che naturalmente - sarebbe stato come il granello di sabbia gigantesca e fatale della gran macchina mastodontica che si chiama burocrazia.
Seguitai, imperterrito, a recarmi in servizio per due giorni, fintantochè venne ordine di sospensione e di paga, senza segnar tempo al richiamo, con l'aggravante di non essere riammesso al posto, se prima non chiedessi scusa, per lettera, al caporalaccio. - Può darsi - pensavo tra me - può darsi che si muoia di fame; ma che Giulio Pane chieda scusa a' tiranni, jamais de la vie! - E così cominciò la via crucis che non ebbe più tregua e che dura anc'ora.
Passano quindici giorni, ne passano venti è trascorso un mese, e non mi si richiama affatto, ad onta delle mie lettere di protesta alla Direzione generale. Vivere bisognava: che fare? contavo con molte simpatie e numerosi amici, i quali avevano (almeno apparentemente), sentito quanta ragione stesse dalla mia parte, perchè a tutti - anche i più severi nel giudizio e nell'apprezzazione delle mancanze disciplinari - sembrava enorme che un superiore, fosse pure un ispettore o un capo, volesse infierire con tanta acrimonia, per vendetta verso un povero giovine, ribelle soltanto perchè si vede così bassamente ricompensato di lunghi anni di diligentissimo lavoro tutto volto al decoro del suo superiore e della compagnia. Tantene animis coelestibus irae? si domandavano indistintamente le buone giudiziose e imparziali persone a cui mi avvicinavo per giustizia?
- Niente paura - pensavo tra me - ben altri uomini, e quelli veramente grandi, non nullità come sono io - hanno saputo far fronte alle tempeste della vita e sormontare le onde furiose dell'oceano arruffato che vuol travolgerli nel gorgo sommergerli, vederli finiti:
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Giulio Pane Direzione
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