Sta come torre ferma che non crolla.
Giammai sua cima per soffiar di venti, - mi dicevo - fortificandomi con gli esempi di Franklin, di Faraday, di Tyndall, che, da poveri stampatori, avevano per forza di volontà e di perseveranza, di lavoro e onestà sormontato dolori e vincendo difficoltà d'ogni specie posto sotto i talloni i biechi sbirri e i più feroci conculcatori del merito, del carattere e dell'onestà.
Mi detti, per vivere, a insegnare le lingue francese e spagnola, che conoscevo già profondamente: varj furono gli scolari che trovai subito, aiutato in ciò dalla madre del caro e nobile amico Aristide, e dalle gentili sue sorelle che andavano a visitare famiglie amiche per trovarmi lezioni: uno dei miei primi scolari - lo nominerò qui perchè è vivo e verde - (credo sia ispettore adesso) - fu Felice Melia, e mi pagò lire otto al mese. Se ne ricorderà ancora? un buono e modesto amico e intelligente, egli fu; e la sua memoria, m'è sempre cara. Dopo quarantacinque anni, non deve essere ricordato il primo scolaro che in certo qual modo - aiutò a iniziare un galantuomo sulla via della libertà?
Passarono due mesi, e sembrò lungo il castigo a persone a cui raccontavo il fatto: mi volevano far morir di fame e piegarmi: un giorno, un caro amico - egli è morto da molti anni - certo Napoleone Maggiora lucchese, e figlio di quel Maggiora che ho già nominato, quando avvenne lo sciabolamento de' sott'ufficiali del treno a Lucca - mi disse: - Perchè non reclami a Valsecchi? (il Comm. Valsecchi era il Direttore Generale delle Ferrovie; una specie di Direttore del Sindacato statale): accettai e il giorno seguente, con poca speranza e minor entusiasmo, perchè ci credevo poco a' direttori, mi presentai al ministro.
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