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      Perchè è una prerogativa degli italiani quella di venire a conoscere i loro uomini famosi, dal riflesso della gran voce che loro riecheggia dalle opere straniere, e dalle lodi che se ne fanno negli atenei di Parigi e di Londra, di Berlino e di Pietroburgo!
      Gli fui presentato da Aristide, e raccomandato. Era il padre Secchi, uomo di mezza statura, di volto pallido e scarno; occhi vivi e scrutatori, naso diritto, un porro sulla guancia.... la sua bocca non s'apriva che raramente; spirava da tutto il suo viso una severità che metteva soggezione. La sua cella, vuota e nuda, aveva un gran tavolone lungo una parete e steso su quello un foglio lunghissimo e grandiosissimo come di carta da disegno. Avvicinatomi a guardare cosa c'era scritto sopra, vi scòrsi una serie interminabile di numeri; una colonna lunghissima, oltre due metri, di cifre che non potei contare, ma che dovevano essere composti di oltre dieci. Erano calcoli astronomici? forse dati delle effemeridi per l'almanacco Nautico? non potei verificarlo: ma studiando poi, in America per l'impianto di Stazioni Meteorologiche, per accertare l'ubicazione astronomica di latitudine e longitudine di alcuni impianti meteorologici, avendo dovuto usar le tavole logaritmiche a molte cifre, mi sono ricordato che quelle lunghe catene di numeri dovevano essere logaritmi.
      Gli piacque la calligrafia, mi consegnò parte dell'originale e m'accinsi sùbito a ridurlo in bella copia: fu così che potei procurarmi un pezzetto d'originale con la calligrafia del grand'uomo che conservai per molti e molt'anni, finchè non mi fu rubato con altri fogli a me preziosi, in un viaggio che feci nel Paraguay, come dirò più innanzi.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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