Che per mezzo del suo delicatissimo spettroscopio, da lui modificato e perfezionato, aveva potuto scoprire in certe stelle il sodio, il magnesio, e in altre, p. e. in Sirio, Alfa della Lira, Alfa dell'Aquila, la presenza (del gas idrogeno) ad altissima temperatura.
Le nebulose non risolvibili disse che eran composte massimamente d'idrogeno e d'azoto. Che lo spazio, frapposto fra i pianeti e il sole, e tutte quante le stelle, è pieno zeppo d'una sostanza elastica - l'ètere - la cui esistenza fra molecola e molecola, è provato dai fenomeni calorifici e luminosi e, fra i corpi celesti, dalle reciproche loro influenze a distanze incommensurabili. Che la distanza degli atomi materiali di qualunque corpo che cade sotto i nostri sensi, sono a tali distanze che ben possono dirsi astronomiche e che - forse è vera l'ipotesi che alcuni filosofi hanno avanzato e cioè che le infime minutissime agglomerazioni di molecole materiali siano sistemi rivolutivi e vorticosi d'etere e la vita dev'essere spinta universalmente tanto su i globi giganteschi, come su quelli invisibili anche agl'ingrandimenti colossali ottenuti coi microscopi più perfezionati. Che fra il sistema solare e l'universo, esiste un effettivo rapporto di sistema. Che ogni stella è un sole, e in torno ad esso possono gravitare altre stelle. E che tutti questi varj sistemi fanno parte di una totalità più grande: la nebulosa risolvibile, non sarebbe che un ammasso di stelle, che per la lontananza apparisce all'occhio nudo come una macchia luminosa nel cielo.
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Sirio Alfa Lira Alfa Aquila
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