L'Iliade e Odissea nacquero certamente coś e facevano parte di un ciclo; il loro autore, o Omero, fu il primo poeta pensato, fondatore dell'epopea dotta, in mezzo alla poesia popolare. O come ho veduto presso gl'Indiani delle due Americhe, la ripetizione orale di padre in figlio, di antiche composizioni poetiche. In Australia si conservano - a memoria, - molti canti antichi eroici, che non furono mai scritti, non conoscendo a' loro tempi gli autori l'arte grafica.
Non era cosa da sorprendere, questa di ritrovare, sulla marina di Napoli, alla distanza d'innumerevoli secoli, quasi la continuazione del grande epico greco, e degli altri Omeridi.
Che effetto maraviglioso, facevano a me quei canti in quelle serate splendide sul golfo di Napoli, mentre l'aura portava, di lontano di lontano, gli effluvj primaverili; il mare brillava degli ultimi bagliori del sol morente; striscie di luce cremisi e verdognolo s'irradiavano dall'orizzonte marino, su su, in frangie dorate, fino a ravvolgere il vertice del Vesuvio con un diadema fosforescente, e il color lilla delle falde ferruginee del gigante, screziate di rame e d'argento, scintillavano come leghe d'oro, fuse allora.
Nella serenità classica dell'incomparabile trionfo di luci e di poesia del Golfo di Napoli, dove sembra che la natura abbia scelto la sua dimora prediletta (tanti sono i doni che vi ha lasciato cadere con le sue mani divine); doveva mescolarsi la spaventosa e terrificante tragedia dell'eruzione del giugno 1872, della quale fui testimone oculare.
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